Ormai in casa la gente tiene qualsiasi tipo di animale: boa, draghi barbuti, iguane e insetti di vario genere. Ma Samuele Venturini è andato ben oltre, portandosi a casa un cucciolo di nutria.
La nutria si chiama Willly, è ormai una star di internet: ha una pagina Facebook dedicata e compare in diversi video.
Lui è un biologo milanese, e da quattro anni e mezzo convive con Willy, la sua amica nutria.
«La nutria viene considerata animale domestico in varie regioni del mondo come il Sudamerica o in Polonia – osserva Venturini – e anche in Italia fino a sessant’anni fa era facile vederne qualcuna addomesticata. Certo richiede un certo impegno, ma io ci vivo bene».
Sarà, ma vedere Willy sgranocchiare un grissino o una carota presa dalla mano del suo amico a due zampe, oppure reclamare una carezza, una certa impressione la fa.
La storia di Willy è particolare. Arriva da Samuele piccolissimo: la sua mamma era stata investita da un’auto e lui, in pratica, venne partorito sul posto. L’autista, che conosce Simone di fama, gli porta quel batuffolo di pelo bisognoso di tutto.
Da quel momento in poi Willy è sempre rimasto con Simone, un caso eccezionale perché la nutria è un animale selvatico e non potrebbe essere detenuta tranne che in situazioni particolari. E quella di Willy è una di queste.
«Willy è un vero coccolone – racconta Samuele – gli piace essere accarezzato e grattato, ed è anche una buona forchetta. I suoi piatti preferiti sono biscotti, cereali, insalata, finocchi e carote: quando ha fame si mette su due zampe».
Alla vita domestica si è abituato benissimo, al punto che ama guardare la tv e fare il bagno nel fiume o nella vasca: l’acqua è un’esigenza irrinunciabile visto che solo nuotando può espletare i propri bisogni.
Simone è un’autorità in fatto di castori e ritiene che la convivenza con le nutrie sia possibile: «Possono essere sterilizzate – dice – una nutria è molto territoriale e tiene alla larga altri suoi simili. Per sterilizzarla basta una semplice operazione chirurgica. In un parco vicino a Buginasco stiamo sperimentando questo sistema e funziona. Se la nutria non può procreare la popolazione si mantiene costante. Poi non rappresenta un pericolo sanitario e non è aggressiva verso l’uomo».
Il Gazzettino.it
Redazione web 04-06-2013